
Un anno dopo la morte del marito, Arianna Rapaccioni condividere dettagli emotivi dell’ultimo giorno di vita del suo marito in una recente intervista televisiva.
Arianna Rapaccioni parla della perdita del marito
Arianna Rapaccioni, vedova dell’ex calciatore e allenatore Mihajlovic, ha rotto il suo silenzio un anno dopo la sua morte prematura.
Durante una recente intervista televisiva a “Verissimo”, la vedova ha condiviso i dettagli tesi degli ultimi momenti della vita di suo marito.
Nello specifico ha detto, “Abbiamo visto che il respiro si faceva sempre più affannoso e ci siamo messi intorno tutti quanti”. Ha rivelato che il marito, malato di leucemia, è morto il 16 dicembre 2022 a soli 53 anni. Ha fatto una rivelazione intensa, dicendo: “Vedere nei suoi occhi il terrore è stato drammatico, devo ancora riprendermi.”
La dificile vita di Arianna e Sinisa
Arianna era con Sinisa per 27 anni, e nonostante l’amore profondo che condividevano, lui ha pronunciato le parole “ti amo” per la prima volta solo due giorni prima di morire.
La coppia ha svolto il compito di genitori per cinque figli: Viktorija, 26 anni, Virginia, 25, Miroslav, 23, Dusan, 21, e Nicholas, 19. Sinisa aveva anche un altro figlio, Marko, nato da un precedente rapporto.
Sulle sue difficoltà a elaborare la perdita, Arianna ha rivelato “E’ stato un anno difficilissimo, ho alternato diversi momenti. Ho faticato a prendere coscienza dell’accaduto. I primi mesi sono stati uno choc, poi grazie a un professionista sto provando a elaborare e accettare il lutto.”
Gli ultimi momenti di Mihajlovic
Arianna parla con molta apertura dei commoventi ultimi momenti del marito, dicendo: “Nella tragedia, la cosa bellissima è stata che in quel momento eravamo tutti lì.
I miei figli, il suo migliore amico, la madre.
Abbiamo visto che il respiro si faceva sempre più affannoso e ci siamo messi intorno tutti quanti. Io gli ho preso la mano e gli ho detto: ‘Amore vai, penso io ai ragazzi’. A quel punto ha fatto l’ultimo respiro ed è morto.
” Ricorda anche la battaglia di Mihajlovic contro la leucemia, che durava da quattro anni, e di come a una certa puntaha iniziato a soffrire in silenzio.
“Ho sofferto moltissimo quando è morto”, rivela Arianna, “ma anche i quattro anni precedenti sono stati devastanti. Ho avuto choc per quanto visto negli ospedali. Gli infermieri hanno fatto di tutto per salvargli la vita ma non c’è stato niente da fare. Vedere nei suoi occhi il terrore è stato drammatico. Devo ancora riprendermi.”